DIRE LEGGERE INTERPRETARE è un progetto in divenire nato da una serie di brevi pillole gratuite online nell’ottobre 2013
Mi divertivo a scrivere filastrocche in rima dedicate alle regole ed eccezioni di dizione e, come le cose più sorprendenti succedono, quasi giocando, la drammaturga con cui collaboravo, Emanuela Cocco mi consigliò di metterle online per permettere a chiunque di imparare la corretta pronuncia della lingua italiana .
Dal successo di queste pillole gratuite ( virali in pochi giorni!) mi è venuta voglia di organizzare dei brevi laboratori con una lettura pubblica finale proprio partendo dalla dizione e facendo rifermento al materiale con cui avevo lavorato insieme a Emanuela in “Reading!”, un laboratorio di lettura espressiva e scrittura creativa durato quattro anni. Via via , i laboratori DIRE LEGGERE INTERPRETARE sono diventati anche permanenti e si è approfondita l’interpretazione approdando anche al teatro in numerose serate pubbliche.
Da ottobre 2019 sarà presente nella piattaforma lezione-online il nuovo corso “Dire leggere interpretare” strutturato anche su scala internazionale.
Cosa sono i laboratori DIRE LEGGERE INTERPRETARE?
Si tratta di 6-12 incontri da un’ora e mezza con un incontro pubblico finale facoltativo. In genere si propone la lettura di un racconto a più voci ma possono essere previsti in livelli più avanzati anche dialoghi o singoli raccontini.
Io considero la voce non un qualcosa di asettico e a sé stante ma proprio una qualità “corporea”. Per questo nei laboratori c’è una fase iniziale dedicata ad esercizi sensoriali volti a percepire spazio ed energie corporee prima di entrare nella vera e propria esplorazione del mondo vocale. Si tratta di piccoli e divertenti esercizi in prevalenza in coppia e a gruppi dove s’impara ad ascoltare. Cosa? Il proprio respiro,i propri impulsi,le proprie abitudini,i propri automatismi.E poi lo spazio nel quale ci muove fino all’interazione con i compagni.L’ascolto dunque:cosa fondamentale quando si legge (e si recita) insieme ad altri.
Dopodiché si ” cerca” la propria voce,si prova a conoscerla e ad accettarla in tutte le sue sfumature ed emozioni e ci si focalizza sulle tre qualità fondamentali:tono,volume e ritmo.In una fase più tecnica cerco di intervenire sulla dizione,l’articolazione e le influenze dialettali.
Poi si passa alla lettura vera e propria e là mi piace affrontare bei racconti brevi ( racconti di qualità ) per poterne restituire tutti i colori in un percorso che tenga sempre presente la relazione tra scrittura e interpretazione
http://www.teatroazione.org/dizione_aubry/